Gli integratori alimentari sono: “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”.

Questa definizione ci induce subito a pensare quanto sia vasta la categoria degli integratori alimentari e quanto possano essere differenti gli scopi con cui se ne possa suggerire l'assunzione.

Andiamo dai semplici multivitaminici che si assumono quando la dieta è carente per esempio di frutta, condizione spesso riscontrabile in bambini ed adolescenti, o quando si cerca di ritornare in forze dopo un'influenza ed ancora anche per cercare di prevenirla.

Ci sono probiotici e prebiotici con cui si introducono dei supplementi di flora batterica intestinale e/o anche nutrienti che ne stimolino la loro moltiplicazione. Esistono integratori con cui si cerca di contrastare o prevenire ogni tipo di problema. E possono essere sia chimici, sia ottenuti dalle piante, come per esempio molte fibre per aiutare l'intestino, sia di origine animale come nel caso degli omega 3, conosciuti come spazzini del colesterolo, meno come benzina del cervello.

Ci sono integratori per benessere e bellezza, come l'acido ialuronico che si usa (fra le altre cose) per la pelle, e le varie sostanze con cui si cerca di prevenire e contrastare la caduta dei capelli. Altri vengono utilizzati per fini specialistici negli ambiti più svariati: ortopedico, gastroententerico, oculistico. Proprio per questo, prima di suggerire un integratore, è necessario capire bene il bisogno del paziente.